lunedì 8 giugno 2015

Sweeney Todd - Il barbiere Demonio


"La bocca grande come un forno, le mani enormi come quelle di una scimmia e soprattutto, ribelle al suo stesso mestiere, la capigliatura talmente folta da farlo sembrare più simile a un cespuglio che a una persona umana."

Sweeney Todd nasce in un misero stabile di Brick Lane (Londra), il 26 ottobre 1756, figlio di un tessitore di seta e di una donna di fatica, entrambi col vizio dell’alcol.
Durante l’inverno del 1768 (particolarmente rigido, il Tamigi ghiacciato, prezzi del carbone proibitivi, contadini in cerca di fortuna affollavano le strade della City, spesso lasciandoci la pelle), un giovane Todd si trova costretto a abbandonare precocemente gli studi per contribuire alle entrate in casa, aiutando nel trasporto della seta, presso la ditta dove lavorava il padre.
Poco dopo, perde i genitori (si crede che siano morti ubriachi assiderati per le strade londinesi) e si ritrova a 12 anni, da solo.
Si rifugia quindi presso la bottega di John Crook, un artigiano specializzato nella fabbricazione di coltelli, rasoi e altri utensili meccanici più o meno complicati, che lo “assume” come garzone. Proprio qua Sweeney inizia il suo approccio con le lame che lo avrebbe reso celebre in futuro.
Nel 1770, a 14 anni, viene accusato di un piccolo furto e si ritrova a dover scontare una pena di cinque anni nel carcere di Newgate.
Là conosce il suo mentore, tale Mr. Plummer, un uomo che in carcere si arrangia offrendo ai detenuti e ai secondini le sue competenze da barbiere (competenze che, dati i tempi, comprendevano pure l’estrazione dei denti, sistemazione di ossa, guarigione di ferite in suppurazione e tutto ciò che oggi si attribuirebbe a un medico-chirurgo), che decide di insegnare a Sweeney.
Scontata l’intera pena, Sweeney ha ormai 19 anni. Il suo sogno ora è quello di aprire un negozio, ma con i pochi soldi che ha si deve adeguare a lavorare per strada, come molti altri suoi “colleghi” dell’epoca.
Il giovane, riesce a mettere da parte una bella somma di denaro per coronare il suo sogno, che realizzerà nella primavera del 1785 aprendo il suo “famoso” negozio in Fleet Street 186, accanto alla chiesa di St. Dunstan. Nel frattempo, però, ha già iniziato la sua “carriera” di assassino: nei pressi di Hyde Park, infatti, uccide un uomo che, sospetta, avrebbe avuto una relazione con sua moglie. I giornali dell’epoca descrivono così il brutale omicidio:

Un sorprendente omicidio è stato perpetrato da un barbiere ambulante che esercitava accanto ad Hyde Park Coroner […] Un giovane gentiluomo capitato per caso dal barbiere, durante la rasatura ha detto di aver visto passare una bella ragazza lungo Hamilton Street, dalla quale aveva sicuramente goduto i favori la notte prima. Nella foga del racconto ne ha fornito una accurata descrizione. Il barbiere, convinto che la donna descritta fosse sua moglie, in un raptus di furore, ha tagliato la gola del giovane gentiluomo da orecchio a orecchio” (cfr. C. Camerani, Cannibali, Castelvecchi Editore 2010)


Abbandonata la moglie, il barbiere apre quindi il suo negozio in Fleet Street, un quartiere molto malfamato della città, frequentato soltanto da prostitute, ubriaconi e persone poco raccomandabili.

Il negozio del nostro barbiere, mostra il classico cilindro a spirale rosso e bianco e sulla vetrina si poteva leggere “easy shaving for a penny – as good as you can find any”.
La bottega del barbiere era un antro abbastanza tetro, dove si trovava una bacinella usata per custodire i denti marci tolti ai clienti, il camino su cui bollire l’acqua usata per la rasatura, la rastrelliera dove pendevano i ferri del mestiere e una massiccia sedia di legno, insolitamente disposta al centro della stanza.
La bottega confina con una chiesa e, nei suoi sotterranei, ha una fitta rete di cunicoli… proprio l’ideale per nascondere i clienti a cui toglierà la vita. 

Un meccanismo segreto consentiva a Sweeney Todd di uccidere e nascondere provvisoriamente le sue vittime. Al centro del pavimento del suo negozio c’era un foro quadrato in corrispondenza dello scantinato, chiuso con una piastra, con fissate due poltrone identiche, una nella parte inferiore, l’altra in quella superiore. Il tutto era collegato ad un meccanismo per una completa funzionalità. Nel retrobottega c’era una leva che, azionata, faceva ribaltare la piastra facendo cadere la vittima dentro la cantina causando al malcapitato di turno la rottura dell’osso del collo (se qualcosa nell’esecuzione andava storto, c’avrebbe pensato successivamente il barbiere con l’aiuto di un rasoio), di conseguenza la sedia inferiore occupava il posto di quella precedente, dandogli così tutto il tempo per ripulire qualsiasi traccia di sangue. Questo meccanismo è stato probabilmente frutto delle abilità apprese negli anni da John Crook.


Todd sceglieva le vittime in base al loro aspetto, fondamentalmente i benestanti si riconoscevano dall’abbigliamento e dagli oggetti di valore che si portavano appresso. Se il cliente era probabilmente povero dall’aspetto, il barbiere si accontentava del penny della rasatura, invece che prendersi la vita dell’individuo.
l barbiere non uccide solo per denaro, ma spesso anche per rabbia a seguito di discussioni di vario genere. E non lo fa da solo, ma con una compagna altrettanto folle: si tratta di Margery Lovett, una vedova tutt’altro che bella, che tuttavia riesce a conquistare e a diventare l’amante segreta di Sweeney. 
Margery apre anche una panetteria, molto rinomata nella Londra dell’epoca: ogni giorno, verso mezzogiorno, la gente vi si accalca per comprare i famosi pasticci di “vitello”, non sapendo che al posto del “vitello” porterà a tavola tenerissima carne umana, accuratamente scelta tra le vittime di Sweeney. Le ossa, gli organi, la pelle e tutti gli scarti vengono invece nascosti tra le ossa delle catacombe sotto la chiesa adiacente alla bottega.
L’odore di putridume dei resti delle vittime comincia infatti ad assalire i fedeli della chiesa che, allarmati, chiamano il Dipartimento della Salute londinese, facendo partire le indagini.
Ecco latraduzione della frase con cui il prete denuncia il fetore alle autorità:
 
Durante l’omelia ero obbligato a coprirmi il naso con un fazzoletto profumato per la forte puzza, cercavo di attenuare quell’odore mefitico, anche tutte le persone che seguivano la messa erano costrette a farlo, ma la chiesa era ormai appestata”.
 
Iniziano quindi le ispezioni in tutto il quartiere, in lungo ed in largo, ma non appena l’ispettore Blunt e i suoi colleghi cominciano a perlustrare i cunicoli sotto la chiesa si trovano davanti a una scena raccapricciante:
 
C’erano resti umani decomposti, impilati uno sull’altro fin quasi al soffitto. Accanto ad essi, giacevano parti di scheletri con brandelli di carne ancora attaccati. Teste nelle stesse condizioni, erano sparse tutto intorno”.
 
Seguendo le impronte insanguinate, l’ispettore Richard Blunt riesce a identificare l’autore di quel massacro con il barbiere, e lo collega anche alla panetteria. Ormai la storia è chiara. Per avere prove schiaccianti, Sir Blunt perquisisce la casa di Todd e vi trova gioielli e vestiti con le iniziali del nome delle vittime.
 
Nel 1801 inizia il processo. Dopo pochi mesi Margery Lovett, sicura di una condanna a morte, si avvelena nella sua cella dopo aver confessato tutti i suoi crimini.
Il 25 gennaio del 1802, davanti a migliaia di persone, Sweeney Todd viene impiccato. Finisce così la storia del barbiere demoniaco di Londra.

Difficile fare una stima precisa delle vittime del Barbiere Demonio, ma basandosi sui differenti capi d’abbigliamento trovati nella casa di Todd, si contano circa 160 persone.




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