Igor
Suprunyuck, Viktor Sayenko e Alexander Hanzha sono i tre
diciannovenni noti in Ucraina come i maniaci di Dnepropetrovsk
responsabili di almeno 21 massacri perpetrati nell'arco di tempo di
un mese.
I
tre hanno iniziato torturando ed uccidenti piccoli animali come cani
e gatti, poi hanno deciso che non era più sufficiente e sono passati
alle persone (nella foto in alto i due si mettono in mostra di fronte
ad un animale da loro massacrato ed impiccato ad un albero).
Delle
vere e proprie bestie che si divertivano a filmare i massacri, per i
quali utilizzavano martelli e sbarre di ferro, e non soddisfati
finivano il tutto recandosi ai funerali delle loro vittime, dove si
scattavano foto mentre fingevano di disperarsi per la loro scomparsa.
Omicidi
I
primi due omicidi avvennero il 25 giugno 2007. La prima vittima fu
una trentatreenne di nome Ekaterina Ilchenko, che stava tornando a
casa dopo avere bevuto un tè da un suo amico. Igor e Viktor erano
fuori a fare una passeggiata: quando la vide, Igor la uccise con una
martellata sul cranio. Il suo corpo fu trovato dalla madre alle 5 del
mattino.
Un'ora
dopo uccisero Roman Tatarevich, che stava dormendo su una panchina
vicina alla prima scena del delitto. Il cadavere era irriconoscibile
in quanto la testa gli era stata sfracellata con un oggetto
contundente molte volte. Il 1° luglio Evgeniya Grischenko e Nikolai
Serchuk vennero trovati assassinati nella vicina città
diNovomoskovsk.
La notte del 6 luglio fu ucciso con un oggetto contundente Egor
Nechvoloda, un soldato che si era appena congedato dall'esercito;
stava tornando da un night club. La madre, allertata dagli abitanti
di un codominio della Bohdan Khmelnytsky Street, trovò il corpo il
mattino seguente.
Il
7 luglio furono aggrediti due quattordicenni di un villaggio
vicino,Podgorodnoye,
mentre andavano a pescare. Andrei Sidyuck morì, mentre Vadim Lyakhov
riuscì a fuggire ma fu arrestato dalla polizia in quanto sospettato
dell'omicidio di Andrei.
Seguirono
altri 15
omicidi: la coppia arrivava a uccidere più vittime in un giorno. Dal
14 al 16 luglio vennero trovati due cadaveri al giorno, per un totale
di 6. Le vittime erano selezionate senza nessun criterio specifico:
tra di esse si contavano donne, bambini, anziani, vagabondi o persone
sotto l'effetto dell'alcool.
Per i delitti usavano martelli o sbarre di acciaio; in almeno un caso
usarono anche un coltello. I colpi erano diretti alla testa e viso. I
malcapitati venivano spesso torturati e mutilati; ad alcuni vennero
cavati gli occhi mentre erano vivi. Una vittima era incinta: il feto
le venne estirpato dal ventre. Venivano in qualche caso caricati
sulla Daewoo di Igor e derubati dei loro cellulari e oggetti di
valore. Venivano venduti a dei negozi di seconda mano della zona. Gli
omicidi si svolsero a Dnepropetrovsk e a Dnipropetrovsk
Oblast in
un mese circa.
Indagini
Dopo
il delitto del quattordicenne del 7 luglio gli omicidi precedenti
vennero messi in connessione. Vadim, che era stato arrestato in
quanto sospettato, fu picchiato e fatto confessare dalla polizia.
Diventò subito chiaro che non aveva commesso lui il delitto. Quindi
collaborò con gli agenti per creare un identikit degli assassini
Fu
quindi creata una task-force da Kiev,
guidata dall'investigatore Vasily Paskalov. Cominciò pure la caccia
all'uomo delle forze locali. Oltre 2000 investigatori lavorarono sul
caso. Inizialmente le indagini rimasero segrete e non venne
rilasciata alcuna informazione sui delitti. Gli abitanti del luogo
non vennero messi in guardia: non vi fu né una diffusione pubblica
delle gesta dei serial killer, né una diffusione pubblica
dell'identikit dei killer.
Arresto
Gli
agenti identificarono della refurtiva nel negozio di pegni del
distretto di Leninskiy; la descrizione dei venditori combaciava con
gli identikit dei sospetti. I tre vennero arrestati il 23 luglio
2007. In quel momento Igor stava provando a vendere un cellulare in
un altro negozio locale in cambio di 150
hryvnia,
che rrispondono a circa 20$. Quando fu messo in funzione per prova,
gli agenti tracciarono la locazione per vedere dove si trovasse il
proprietario. Individuato, fu arrestato insieme a Viktor. Hanzha fu
arrestato a casa sua nel momento in cui stava buttando i cellulari
rubati nel water.
Gli
vennero attribuiti 29 capi di imputazione, tra cui 21 omicidi e 8
aggressioni. A Igor vennero attribuiti 21 delitti, 8 rapine a mano
armata e un capo di violenza verso animali (zoosadismo).
A Viktor vennero attribuiti 18 omicidi, 5 rapine e un capo di
violenza verso animali. Ad Hanzha vennero attribuite 2 rapine. I tre
confessarono velocemente, ma Igor più tardi ritrattò la
confessione.
Processo
Il
processo si aprì nel giugno 2008. Igor si dichiarò innocente,
mentre gli altri due sospetti si dichiararono colpevoli. Viktor
Chevguz, l'avvocato della difesa di Igor, abbandonò il caso dopo che
non ottenne l'insanità mentale per il suo cliente. Tra le prove
contro gli imputati si contavano macchie di sangue sui vestiti e
delle registrazioni degli omicidi. La difesa negò che le persone nei
video erano i suoi clienti
Per
Viktor e Igor vennero proposti il carcere a vita; per Hanzha 15 anni
di lavori forzati (si ricorda che l'Ucraina non ha più la pena
di morte dal
febbraio 2000.
I
tre ragazzi avevano altrettanti avvocati nominati dalla corte, ma
Viktor volle cambiare il proprio legale con suo padre Igor Sajenko,
che si era laureato in Legge due mesi prima. La difesa di Hanzha
consistette nel fatto che non aveva commesso delitti. Confessò una
rapina ai danni di due uomini, sperando di allievare la sentenza.
Nelle altre difese gli avvocati chiamarono i detective che si
occuparono del caso, incluso il capo della squadra che arrestò i
killer. Li accusarono di avere svolto ricerche illegali e
insistettero sul fatto che le persone apparse nei vari video non
erano Igor e Viktor.
Prove
della loro colpevolezza venivano dal materiale multimediale
riguardante gli omicidi contenuto nei cellulari e computer.
In un video si vede l'omicidio del disabile Yatzenko: venne ucciso a
martellate e gli fu piantato un cacciavite nell'occhio e nell'addome
mentre era ancora vivo. L'attacco durò più di 4 minuti, nei quali
la vittima continuò a svenire e rinvenire.
I
due possedevano pure delle foto dei funerali delle vittime in cui
sorridevano mentre toccavano le bare, altre
foto mostravano gli atti di zoosadismo.
Tra
un delitto e l'altro, Igor collezionava dei ritagli di giornale che
parlavano del caso. Queste prove (300 foto e 2 video) vennero
mostrate alla corte il 29 ottobre 2008 per la prima volta. I video,
che crearono shock per la loro crudezza, mostrarono chiaramente che i
killer erano Igor e Viktor. La difesa disse che le prove erano state
ottenute illegalmente e che erano state falsificate. Quando venne
chiesto agli imputati se riconoscevano le persone nel video, loro
negarono. Allora il giudice Ivan Senchenko rispose loro: “Voi non
siete ciechi”. Inoltre un esperto di modifiche di pellicole, Valery
Voronyuck, testimoniò che i video non erano stati alterati, di
conseguenza gli atti della difesa non furono accolti.
Esito
L'11
febbraio 2009 la corte di Dnepropetrovsk trovò colpevoli Igor di 21
omicidi premeditati e Viktor di 18, condannandoli entrambi al carcere
a vita. Inoltre, fu loro comminata un'ulteriore condanna a 15 anni di
reclusione, tenendo conto anche delle rapine e atti di zoosadismo.
Alexander Hanzha ebbe 9 anni di carcere per due rapine. Il giudice
pensò che il movente dei loro crimini fosse una “morbosa
affermazione di sé”. La corte in generale notò la loro povertà
emozionale nelle parole e il loro disinteresse verso le persone e gli
standard morali.
Altre
ipotesi del movente furono quelle secondo cui i delitti venivano
commessi per essere filmati e venduti all'estero: i killer si
sarebbero potuti arricchire, mentre il detective Bogdan Vlasenko
pensò che i filmati fossero stati girati per essere un ricordo del
delitto.
Gli
avvocati della difesa annunciarono la loro intenzione di appellarsi
alla sentenza in quanto secondo loro l'autenticità del materiale
multimediale non era stata stabilita al di là del dubbio.
Vladimir
Suprunjuk affermò che il figlio Igor era stato torturato per
ottenere una confessione e citò inoltre irregolarità durante le
indagini e che la causa verso il figlio era falsa .
Il
18 agosto 2009 la Corte Suprema dell'Ucraina rinviò il caso alla
Corte di Appello Regionale di Dnepropetrovs e l'appello
fu programmato per il 5 ottobre
Il
24 novembre 2009 la Corte, come da previsto, confermò le condanne a
vita di Igor e Viktor; Hanzha non si appellò contro la sua pena di 9
anni.
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